OSCAD – Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori.

Fu istituito nel 2010 sotto il Governo Silvio Berlusconi IV, con Ministro dell’Interno Roberto Maroni e Capo della Polizia Antonio Manganelli. In particolare è stato fortemente voluto da quest’ultimo sulla scorta di quanto le Forze di Polizia di altri Paesi europei (UK, Spagna, Germania…) stavano sviluppando contro crimini di odio e discorso d’odio. Opera come Comitato interforze (Carabinieri e Polizia di Stato insieme) presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento per la pubblica sicurezza e si occupa di hate crime ed hate speech, in particolare per prevenire i primi e combattere i secondi.

L’OSCAD raccoglie le segnalazioni di crimini d’odio e reati d’odio ed ha reso pubblica una mail di riferimento: oscad@dcpc.interno.it a cui gli interessati e le interessate possono fare riferimento. Ma ovviamente riceve anche segnalazioni da parte delle Forze di Polizia giudiziaria o dall’analisi delle cosiddette “fonti aperte” ovvero tutte le fonti di natura pubblica che sono liberamente accessibili. A livello locale solitamente presso gli Uffici Fasce deboli delle Questure c’è un funzionario/a di Polizia addetta ai contatti con OSCAD, ma non è generalizzata la Rete e subisce, come tutti i servizi di Polizia sul territorio, numerosi cambiamenti dovuti a trasferimenti, promozioni, etc. L’Oscad compila il questionario che l’OCSE-ODIHR produce per il monitoraggio di crimini di odio. 

Pur cercandoli non siamo riusciti a trovare i Report annuali dell’OSCAD ma tutti possono consultare il documento cumulativo delle segnalazioni pervenute dal 2010 al 2020 e reso noto a dicembre 2021

https://www.interno.gov.it/sites/default/files/2022-01/segnalazioni_2010_-_2020.pdf

Come potrete vedere il problema dell’under-reporting è segnalato e, aggiungiamo noi, particolarmente sentito in Italia, le cui cause sono tante e non è questa la sede per analizzarle.

Esiste anche un Protocollo di Intesa con UNAR, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Raziali, al fine di segnalare loro i casi che non comportano reato e di ricevere allo stesso tempo da UNAR stesso i casi che si configurerebbero come reati.

Molto importanti gli altri compiti svolti da OSCAD: relazioni nazionali e internazionali, formazione (soprattutto quella rivolta agli organi di Polizia giudiziaria) e pubblicazione di manuali e documenti che in generale sono fatti con grande accuratezza su alcune delle tematiche connesse al tema dei diritti e delle discriminazioni. Tutti disponibili sul sito dell’Osservatorio:

https://www.interno.gov.it/it/ministero/osservatori-commissioni-e-centri-coordinamento/osservatorio-sicurezza-contro-atti-discriminatori-oscad

Le due aree che presentano criticità rispetto all’attività dell’OSCAD, a parte quelle relative ai mezzi a disposizione (personale e budget) ed ai suoi poteri effettivi, sono la terzietà del soggetto che potrebbe non essere garantita essendo l’OSCAD organismo interno al Ministero, ed i rapporti con altre Istituzioni nazionali competenti per materia o interessate alle politiche antidiscriminatorie. Il fatto che le criticità siano comuni a quasi tutta la Pubblica Amministrazione del nostro Paese non le rende meno degne di attenzione.

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