L’Italia e l’Europa alla canna del gas

[Igor Boni – Reality Book 2022]

Quando l’esercito di Putin ha invaso l’Ucraina il 24 febbraio 2022 una consistente parte di politici e osservatori europei, moltissimi italiani, hanno usato tutte le possibili dietrologie per interpretare un’azione largamente prevista dai radicali italiani.

Alla base di questo atto di protervia internazionale c’è infatti da parte russa la feroce volontà di imporre con la forza e la violenza i propri valori e il proprio dominio su quanto ritenuto di sua proprietà, ma da parte europea c’è, in parallelo, la sottovalutazione dell’azione del governo Putin fin dalle sue prime battute e la colpevole partecipazione agli affari energetici delle grandi compagnie europee, in particolare ENI e ENEL.

Questo è il tema del libro di Igor Boni, che ripercorre gli ultimi vent’anni di storia europea concentrandosi su questi aspetti:

  • Il contesto energetico attuale: energia importata, la crescita delle rinnovabili, il peso attuale dell’energia fossile o non rinnovabile.
  • Le guerre di Putin: Cecenia, Georgia, Siria, Moldavia, Ucraina con gli importanti avvertimenti della Crimea e del Donbass.
  • La passiva accettazione della sovranità energetica russa da parte dei governi europei.
  • I costanti, ripetuti ancorché inascoltati appelli radicali alla presa di coscienza di quanto stava avvenendo in Europa sotto gli occhi di tutti.

Scrive Boni: 

“A livello globale si confrontano almeno due esigenze che in molti casi corrono su traiettorie opposte. Da una parte la assoluta necessità di ridurre le emissioni in atmosfera di gas climalteranti, in particolare anidride carbonica e metano, per ridurre l’impatto antropico sui cambiamenti climatici. Dall’altra la necessità, altrettanto assoluta, di garantire a una popolazione globale con numeri in continua espansione l’energia per poter vivere o in molti casi, sopravvivere. […] La situazione energetica italiana è tra le peggiori d’Europa, ma in realtà la criticità colpisce tutto il vecchio continente e tutti i paesi, anche se in maniera diversa. È un fatto che l’Unione Europea, con tutti i suoi Stati membri, sia importatrice netta di energia e […] la questione energetica, come ogni altro aspetto della programmazione della politica, è sottoposta a provvedimenti nazionali, alla illusione di ciascuno Stato, piccolo o grande che sia, di poter fare da solo, di poter affrontare il problema semplicemente agendo come singolo partner del contesto internazionale. Questo approccio, che è oggi alla base di molti dei problemi geopolitici e strategici del nostro tempo, ha segnato i decenni passati e solo ultimamente, anche in conseguenza della pandemia del COVID-19, pare diffondersi la consapevolezza della necessità di una Europa che ragioni come tale e non suddivisa in 27/28 staterelli, l’uno contro l’altro, l’uno indipendentemente e indipendente dall’altro.”

Il libro è quindi un invito all’Europa a prendere in mano i propri destini, attraverso l’unità politica, che non può prescindere da una difesa e una politica energetica comune e coerente con i principi europei di libera concorrenza e diritti inalienabili dei popoli e dei singoli cittadini.

Anna Zafesova, la famosa giornalista di origine russa che ha collaborato con importanti testate come La Stampa o Il Foglio, nella prefazione che ha scritto per il libro di Boni dice: “Poche sono state le forze politiche che coerentemente anno dopo anno hanno denunciato e studiato l’offensiva del putinismo contro i valori della democrazia, i diritti umani e le libertà civili […] Il grande incanto/inganno energetico è uno dei due argomenti centrali del libro di Igor Boni, insieme a una dettagliata e triste cronaca delle denunce da parte dei radicali, dei crimini del regime russo.”

Il libro è dedicato ad Anna Politkovskaja, la giornalista di origine russa nata a New York e assassinata a Mosca nel 2006, dopo anni di denunce della violenza del regime di Putin.  

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